La legge 142/2015 ha introdotto la possibilità, all’esaurimento dei posti nei centri di prima e seconda accoglienza, per evitare lunghi tempi di attesa in condizioni non accettabili, di inserire fin da subito i migranti richiedenti asilo in strutture temporanee, limitate al tempo strettamente necessario al trasferimento nei centri di primo o secondo livello.
I Centri di Accoglienza Straordinaria sono dunque strutture, individuate dalla Prefettura attraverso appositi bandi di gara per l’affidamento di contratti pubblici, e gestite generalmente da cooperative ed associazioni di varia natura, ove i migranti dovrebbero essere inseriti eccezionalmente, in caso di saturazione del sistema principale sopradescritto, sentito l’Ente Locale competente per territorio.
Da elemento “cuscinetto”, da utilizzarsi come ultima spiaggia, i CAS sono tuttavia divenuti un passaggio all’ordine del giorno (basti pensare che oggi su tutto il territorio nazionale sono presenti 5.000 CAS con una capacità di accoglienza di 80.000 persone) rispetto alle quali caratteristiche lo stesso Ministero dell’Interno, nei vari bandi di gara pubblicati negli anni, ha fornito indicazioni diverse e contraddittorie.
Le accresciute dimensioni e la vocazione umanitaria rivolta alle situazioni di emergenza nazionale riguardanti il fenomeno migratorio, hanno portato la società a creare un nuovo ramo di azienda, ovvero il servizio di accoglienza, acquisendo e gestendo dal 2016 ad oggi sette centri, CAS Cetraro,CAS Isola Capo Rizzuto,CAS Santa
Severina,CAS Roma,CAS Pomezia,CAS Verona,CAS Chieti.
Oggi, sebbene da una lato l’obiettivo della Scrivente sia la realizzazione di centri di accoglienza di secondo livello che diano una continuità significativa al lavoro svolto nei CAS, dall’altro emerge l’intento di coniugare l’esperienza maturata nei Cas con il suo ramo aziendale principale (Tour Operator con un fatturato annuo di circa 5 milioni di euro).
Una scelta che parte da un contesto emergenziale, in cui il settore del turismo è in affanno, ma ciò nonostante, un buon imprenditore guarda lontano ed investe nel lungo periodo.